Weis Margaret - Le leggende di Dragonlance 02 - 1986 - La guerra dei gemelli by Weis Margaret
autore:Weis Margaret [Weis Margaret]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General
ISBN: 9788834411384
Google: QdMrAAAACAAJ
editore: Armenia
pubblicato: 2000-01-14T23:00:00+00:00
Crysania. «Fistandantilus era un uomo malvagio. Quello che faceva, era soltanto per la sua gloria.
Ma tu ed io ci preoccupiamo. Questo, da solo, sarà sufficiente a cambiare la fine. Io lo so, il mio dio
mi ha parlato!»
Lentamente, sorridendo impercettibilmente, Raistlin portò le mani di Crysania alle labbra e le baciò,
senza mai distogliere gli occhi da lei.
Crysania sentì che le guance le si imporporavano, poi trattenne il respiro. Con un suono soffocato,
semi strozzato, Caramon si girò di scatto e uscì dalla porta.
Immobile nel silenzio opprimente, con la pioggia che picchiava sulla sua testa, Caramon sentì una
voce rimbombargli nel cervello con lo stesso tono monotono e pigro delle gocce che si
spiaccicavano intorno a lui.
Cerca di diventare un dio... di diventare un dio,
Nauseato e timoroso, Caramon scosse la testa in preda all'angoscia. Il suo interesse per l'esercito, il
fascino che provava per essersi ritrovato «generale», la sua attrazione per Crysania, e tutte le
preoccupazioni avevano allontanato dalla sua mente la vera ragione per cui era tornato. Adesso, le
parole di Crysania gliel'avevano fatta tornare alla memoria, colpendolo come un'onda gelida del
mare.
Kppure, riusciva ancora a pensare a Raistlin, com'era la sera prima. Quanto tempo era passato da
quando aveva sentito suo fratello ridere in quel modo? Quanto tempo era passato da quando
avevano condiviso quel calore, quell'intimità ? Ricordò vividamente di aver osservato la faccia di
Raistlin mentre sorvegliava il sonno del suo gemello. Vide lisciarsi e ammorbidirsi le linee dure
dell'astuzia, svanire le pieghe amare intorno alla sua bocca. L'arcimago pareva di nuovo quasi
giovane, e Caramon ricordò l'infanzia e l'adolescenza che avevano passato insieme, quei giorni che
erano stati i più felici della sua vita.
Ma poi si affacciò, spontaneo, un ricordo orrendo, come se la sua anima si prendesse un perverso
piacere nel torturarlo e nel confonderlo. Vide se stesso ancora una volta, in quella oscura cella a
Istar, afferrando con chiarezza, per la prima volta, l'immensa capacità di suo fratello per il male.
Ricordava la salda decisione che aveva preso di uccidere suo fratello. Pensò a Tasslehoff.
Ma Raistlin gli aveva spiegato tutto questo! Gli aveva spiegato ogni cosa, a Istar. Ancora una volta
Caramon sentì franare ogni certezza.
Ese Par-sallian si fosse sbagliato? Se tutti si fossero sbagliati? Se Raistlin e Crysania avessero
potuto salvare il mondo da orrori e sofferenze come quella?
«Sono soltanto uno sciocco geloso e pasticcione,» borbottò Caramon, asciugandosi la pioggia sulla
faccia con mano tremante. «Forse quei vecchi stregoni sono tutti come me, tutti gelosi di lui.»
L'oscurità gli s'infittì tutt'intorno, le nubi sopra la sua testa diventarono più dense, cambiando dal
grigio al nero. La pioggia cominciò a martellare con più forza.
Raistlin uscì dalla porta insieme a Crysania, la mano di lei sul suo braccio. Crysania si era avvolta
nel suo pesante mantello, col cappuccio bianco-grigiastro calato sulla testa. Caramon si schiarì la
gola.
«Vado a portarlo fuori e a metterlo insieme agli altri,» disse, burbero, dirigendosi a sua volta verso la
porta. «Poi colmerò la fossa...»
«No, fratello mio,» lo fermò Raistlin. «NO, questa vista non deve venir nascosta nel terreno.» Buttò
indietro il cappuccio lasciando che la pioggia gli scorresse sul viso mentre levava lo sguardo alle
nubi. «Questa vista
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